giovedì 17 marzo 2016

La prima pizza non si scorda mai, e difatti la mia resterà per sempre indelebile nella mia mente come uno dei peggiori piatti che abbia mai realizzato in vita mia! Lo strato sottostante aveva la stessa consistenza di un cracker, mentre la parte superiore era umida e molliccia. Anche il sapore non era dei migliori e devo ammettere che ho fatto fatica a digerirla. 
Ero piuttosto scoraggiata, soprattutto perché ero partita con alte aspettative, visto e considerato che stavo pure utilizzando il lievito madre realizzato da mio marito e con il quale abbiamo sfornato dell'ottimo pane.
Cosa avevo sbagliato? Perché un risultato così pessimo?
Non mi sono arresa ed ho cominciato a cercare in rete  ricette e soprattutto metodologie che potessero avere una maggiore attendibilità. Ed è così che mi sono imbattuta in Gabriele Bonci, il guru della pizza, divenuto famoso alla Prova del Cuoco grazie al suo metodo che a quanto pare utilizza mezza Italia! Dopo avere visionato un numero sterminato di filmati ed avere carpito tutti quelli che a mio giudizio sembravano i segreti fondamentali per una buona riuscita dell'impresa, mi sono cimentata nel secondo esperimento che ha prodotto un risultato nettamente superiore. Talmente superiore che mi sono persino azzardata a portare il mio impasto per una cena a casa mi amici.

INGREDIENTI ( per 8/10 persone )
750 gr. farina manitoba
750 gr. farina 00
1200 gr. acqua
6 cucchiai olio evo
4 cucchiaini e 1/2 di sale
450 gr. lievito madre solido rinfrescato

Procedimento
Dopo avere rinfrescato il lievito madre ed averlo tenuto fuori dal frigo per 6 ore, mettetelo in una ciotola capiente e fatelo sciogliere nell'acqua. Successivamente aggiungete in ordine le farine setacciate, l'olio ed il sale ed impastate per circa 10 minuti. L'operazione non è delle più semplici perché l'impasto è piuttosto appiccicoso e si fa davvero fatica a maneggiarlo, specialmente se come me non siete supportati da una adeguata muscolatura.
Lasciatelo riposare per circa 10 minuti, dopodiché stendetelo sul tagliere abbondantemente infarinato e cominciatelo a spianare delicatamente, aggiungendo farina anche sopra. E qui entrano in gioco le famose pieghe, fondamentali per l'ottima riuscita dell'impasto, perché aiutano ad incorporare aria. In poche parole occorre sollevare i 4 lati estremi dell'impasto e portarli verso il centro, per poi continuare a spianare delicatamente con la punta delle dita. 
Coprite con la ciotola e lasciate riposare per 15 minuti.
Ripetete l'operazione altre due volte, aiutandovi sempre con la farina.
Appena finito mettete l'impasto nella ciotola, coprite con un panno umido e ponetelo in frigo a lievitare. 
E qui entrano in gioco le ore di lievitazione. Quanto farlo stare? Secondo me non meno di 24 ore, perché la lievitazione è lenta e perché solo così otteniamo una pasta altamente digeribile. Io mi sono spinta fino a 48 ore ed il risultato è stato eccellente.L'importante è ricordarsi di uscirlo dal figo un paio d'ore prima di utilizzarlo.
Spianatelo nelle teglie unte con olio, aiutandovi sempre con la punta delle dita e cercando di non schiacciare troppo, rischiando di fare sparire le bolle d'aria interne.
Condite con il solo pomodoro e mettete in forno statico preriscaldato a 250°, nella parte più bassa, per 10 minuti. 
Spostate la teglia nella parte centrale, abbassate la temperatura a 230° e lasciate per altri 5 minuti.
Infine mettete tutti gli altri ingredienti e lasciate cuocere per altri 10 minuti.
Buon appetito!


0 commenti:

Posta un commento